Il lupo è innanzitutto un canide e nel nostro territorio è all’apice della catena alimentare, non ha infatti nessun altro animale che possa predarlo è un predatore specializzato e territoriale.
Il fenomeno delle predazioni da lupo ai danni di cani da caccia è un problema già noto da tempo, comune a molti paesi europei, che in Italia, attualmente, resta un fenomeno occasionale e circoscritto a specifici territori.
Questa problematica si verifica particolarmente durante la caccia che vede i cani liberi di spaziare in ampie porzioni di territorio dove la fauna selvatica viene incalzata e mossa in direzione delle posizioni dei cacciatori.
Però il “problema lupo“ va gestito: questi predatori non possono entrare nei paesi ed ammazzare cani gatti, animali domestici e creare allarme per gli umani stessi”.
Il lupo resta oggi una specie rigorosamente protetta, come recentemente ribadito dal Comitato permanente della Convenzione di Berna chiamato ad esprimersi in merito, anche se il grande impatto negativo che la specie porta con sé fin dal medioevo ancora oggi coinvolge cittadini e amministratori locali, spesso impreparati sul tema, che attraverso le proprie dichiarazioni contribuiscono in maniera volontaria o meno alla creazione di disinformazione su un tema che dovrebbe essere trattato esclusivamente da chi ha le competenze in merito. Concludendo, ci auguriamo che in futuro questi temi vengano affrontati con maggiore consapevolezza, lasciando da parte punti di vista ed emozioni personali che nascono da una scarsa conoscenza dell’argomento, allo scopo di favorire la diffusione delle conoscenze scientifiche oggi necessarie per interpretare fenomeni sì scomodi, ma che fanno parte dei naturali processi che contrappongono uomo e predatore. Per tanto auspichiamo che enti ed istituzioni siano maggiormente coinvolte nel dibattito necessario ad affrontare in modo equilibrato e costruttivo l’argomento.