Cari Lettori, senza alcuna velleità tecnica, vorrei porre un po’ di attenzione su questo possibile fenomeno che, tutti noi appassionati di ricarica o comunque cacciatori / tiratori, dovremmo conoscere , se non altro, per i rischi che ne possono derivare…..”IL FUOCO LUNGO” è sostanzialmente un “ritardo di accensione” con conseguente anomalia di combustione della polvere, ovvero un temibile e insidioso inconveniente di balistica interna che ha luogo nella canna del ns. fucile; in soldoni sta a significare che il procedere della combustione della polvere della ns. cartuccia è avvenuta con una progressione anomala / troppo lenta.
Quindi, si viene a produrre un fenomeno di accensione della polvere più o meno al di fuori della camera di scoppio, pertanto ove lo spessore delle pareti della canna è solitamente inferiore rispetto a quello della camera di cartuccia…ne consegue lo sviluppo della curva di pressione massima allocato in un punto piuttosto critico della stessa. Un classico che ne deriva è il colpo allo sparo anomalo, spesso cupo e fiacco, non necessariamente foriero di danno all’arma, ma assoluto campanello di allarme a cui non bisogna sottrarsi.
Questo accadimento è assai insidioso e può determinare concreti rischi per la struttura della ns. arma, nello specifico alla canna… e nei casi peggiori per la ns. incolumità.
Al giorno d’oggi, fortunatamente il problema è meno frequente che in passato, grazie alla maggiore attenzione e cura nel fabbricarsi le cartucce da parte del caricatore domestico; anche il caricamento semi industriale delle armerie come dell’industria, ove oggi grazie alle severe norme CIP è praticamente impossibile trovare cartucce di caricamento professionale che si rivelino pericolose.
Quando però, ahimè questo fenomeno avviene, è più che altro legato all’ ostinarsi, da parte di alcuni caricatori domestici nell’ utilizzo di vecchi inneschi del tipo 6,45 o anche Doppia Forza contenenti miscela al fulminato di mercurio e clorato di potassio, o al volere per forza usare polveri datate (a volte sconosciute) e in cattivo stato di conservazione, pertanto un utilizzo sconsiderato di componenti potenzialmente pericolosi ed inaffidabili a causa dell’ inevitabile decadimento del loro potere innescante e/o termodinamico.
Il “Fuoco Lungo”, però può essere causato anche da cartucce la cui polvere abbia assorbito un elevato tasso di umidità…..oppure da un innesco difettoso o insufficiente come potere innescante, malamente associato ad una polvere di lenta combustione, oppure ad una densità di caricamento della cartuccia deficiente a garantire un corretto sviluppo della combustione, in ultimo anche ad una chiusura della cartuccia molto leggera, di poca resistenza e non adatta al tipo di caricamento.
Il caricamento amatoriale (domestico) delle cartucce da caccia e/o tiro è sicuramente una pratica appassionante e se ben eseguita fonte di grandi soddisfazioni. Resta però il fatto che tale passione deve essere approcciata per gradi, senza smanie di sperimentazioni azzardate e meglio se preceduta da una attenta e ripetuta lettura dei più importanti testi de recente passato, scritti dai piu accreditati esperti balistici.
Consigliabile vivamente nei primi rudimenti pratici e per eventuali dubbi e perplessità essere seguiti da una persona di esperienza.
Pertanto, non sottovalutiamo il fenomeno…perché può essere che ci vada bene per cento volte…ma può bastarne una per causare danni irreparabili alla ns. arma, o nei casi più eccezionali anche alla ns. mano o ai ns. occhi
Lorenzo Belli