Carissimi, eccoci qua a parlare di quello che per molti di noi, diversamente giovani rappresenta un passaggio della nostra vita di giovincelli.
Quindi, per alcuni sarà un dolce e lontano ricordo, sicuramente, per tanti è stata la palestra di giovani cacciatori. Andando contro corrente, invece di inseguire le mode, che, specie negli ultimi anni influenzano molto le scelte dei cacciatori, oggi parliamo del piccolo e dimenticato calibro 32, che per i cugini di Oltralpe è il cal 14 mm.
Il calibro 32 presenta un bossolo di lunghezza nominale da 65 mm che nella realtà ha lunghezza compresa tra mm 62,8 min e 63,5max. Il diametro del tubo in cartone varia da mm 14,00 a 14,25 max. Un tempo si poneva molta cura nella produzione dei bossoli, e quelli del calibro 32 venivano prodotti dalla Fiocchi nei modelli tipo 1 rosso cane o tipo 3 bossolo arancio aquila in volo. Anche la Leon Beaux produceva eccellenti bossoli sia essi in tipo 1 che in tipo 3
Il bordo del bossolo ha diametro esterno compreso tra mm 15.9 min e 16.10 max con lo spessore al “d max” compreso tra mm 1.35 min e 1.55 mm. Anche altri produttori si sono cimentati negli anni nella produzione di bossoli di eccellente fattura cosi come la produzione armiera di fucili in questo meraviglioso e forse un po sotto valutato calibro.
Per molti il ricordo corre al fuciletto monocanna del nonno, quello con cui si sparava ai Passeri e agli Stornelli al capanno o alla tesa sulle Allodole
Vi sono state però anche armi davvero di eccellente fattura e cura estetica con canne di eccellenti rese balistiche sono state prodotte in questo calibro. La produzione armiera, infatti, vide dare alla luce diversi modelli non solo come monocanna ( tronchetti pieghevoli ) ma anche giustapposti e sovrapposti, molti dei quali oggi pezzi unici e vere opere d’arte. Le prestazioni balistiche di questo calibro non sono da sottovalutare in relazione alla grammatura di pallini. Pur non essendo un’ arma nata come “Magnum” il calibro 32 consente un escursione di carica di pallini compresa tra 14 e 20 grammi. Già in cariche standard commerciali da 14-15 g è possibile avere interessanti risultati anche nel tiro al volo su diversi bersagli. Quindi un calibro idoneo non solo al tiro da capanno a fermo, ma anche un piccoletto che sa farsi sentire in quasi tutte le condizioni di impiego. Anche nell’attività ludico sportiva del tiro al volo, Percorso di Caccia si ottengono inaspettati risultati in relazione alla piccola munizione che ci troviamo tra le mani, con piattelli colpiti e “frantumati” bene nel range di 20-30 m. Quindi una munizione si piccola, ma in grado di sviluppare velocità e rosate compatte in utili ad intercettare bersagli piccoli e veloci come i piattelli.
Rosata prodotta a m 30 con canna di media strozzatura
L’attuale produzione di munizioni in questo calibro, è però limitata come limitato è il materiale dedicato. Ormai impossibile trovare borraggio tradizionale in feltro, mentre è di comune reperibilità materiale plastico come Minicontainer e Minibior di altezza standard. Per il tradizionale resiste l’ottima produzione di borre Export in sughero paraffinato di diverse altezze e il tradizionale Borraggio incoerente, comunemente detto “chimico” che in questo calibro permette la realizzazione di cartucce molto interessanti. Anche la produzione di bossoli si è ridotta praticamente a un solo tipo T1 su uno o due produttori nazionali.
Nella sostanza, questo interessante “piccolo” dimenticato, oltre alla non vasta produzione industriale di cartucce, consentirebbe, cimentandosi in una avvincente ricarica domestica, l’utilizzo di munizioni specifiche, efficaci e sicure con grammature di pallini generose, senza dover eccedere in zona “magnum”.
Come possiamo vedere sopra, infatti, semplici cartucce dell’epoca con borraggio tradizionale e 15 g di pallini, ancora oggi esprimono la loro efficacia balistica; idem per cartucce provenienti da ricarica domestica con 15 e 18,5 g di pallini (rispettivamente n 10 e n 5 ) caricate con del borraggio “chimico”. Borraggio quest’ultimo che offre eccellenti doti rendimento e se ben caricato regala rosate molto ben distribuite, adattandosi perfettamente al profilo interno e strozzatura della canna usata. Tutto questo si amplifica con i piccoli calibri, grazie alla loro ridotta sezione interna.
Questa sinergia e connubio arma/cartuccia ci consente sia con munizioni commerciali tutta plastica che quelle, un po piu articolate provenienti da ricarica domestica, l’impiego del calibro 32 in diverse forme di caccia, quindi non solo da appostamento ( calibro per cui è di elezione ) ma entro certi limiti di impiego anche in cacce vaganti, specie usando il cane da ferma.
Sarebbe auspicabile che l’industria si risvegliasse da quel torpore in essere e che la produzione di questo piccolo e interessante calibro, al fine di farlo usare a chi non lo ha mai fatto e a far rivivere emozioni e tradizioni venatorie che questo calibro ha saputo regalare nel passato e che pure oggi saprebbe esprimere. Soprattutto alla luce della gamma di propellenti oggi disponibili sul mercato che ci consentirebbero di realizzare munizioni assai performanti.
Concludiamo sperando che il ns. piccolo intervento su questo calibro, consci che sarà una goccia in mezzo al mare possa comunque essere utile per rivegliare un po di ricordi assopiti e magari risvegliare nuovi stimoli balistico/venatori.
In bocca al Lupo
Lorenzo Belli – Giuseppe Curcurù