Come ben sanno tutti i cacciatori sardi cacciare il cinghiale nelle “zone rosse”, ovvero in quelle aree colpite dalla Peste Suina Africana (PSA) è comunque possibile in deroga ma solo seguendo rigide regole ed un iter formativo.
L’Unità di progetto per l’eradicazione della PSA in Sardegna, è un gruppo creato nel 2014 che ha definito quelle che sono le regole da seguire da parte dei cacciatori e delle compagnie di “caccia grossa”; in primis ogni squadra deve inoltrare richiesta entro il 10 settembre al Servizio veterinario di Sanità animale competente per il proprio territorio che trasmetterà le domande all’Ispettorato del corpo forestale e di vigilanza ambientale per il parere di competenza. Un altro obbligo riguarda i corsi di formazione, attivati dalla Regione, cui sono tenuti a partecipare i referenti delle compagnie di caccia. Chi ad oggi non lo avesse ancora conseguito potrà comunque fare la domanda per la caccia in deroga, impegnandosi a seguire le attività formative entro il 31 ottobre 2019. Già nei prossimi giorni saranno pubblicati, sulla pagina internet dell’Agenzia agricola Laore Sardegna, i calendari e i luoghi in cui si terranno i corsi che, per rendere più agevole la partecipazione dei cacciatori, saranno organizzati in diversi territori dell’isola.
Va sottolineato come questa situazione sarda rappresenti un esempio, di forte collaborazione dei cacciatori con le istituzioni, nel monitoraggio e nel tentativo di arginare e contenere un problema serio come quello della PSA, che da ormai circa 40 anni tiene sotto scacco la suinicultura sull’sola, impedendo di fatto ai sardi la commercializzazione delle carni suine fuori dai propri confini. Nella scorsa campagna venatoria i laboratori dell’Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna hanno effettuato le analisi su circa 13mila capi cacciati in tutta la regione, di cui 5mila provenienti dalla zona infetta (zona rossa).
Oltre alle verifiche sulla PSA sui capi abbattuti vengono condotti anche i controlli per scongiurare anche la presenza della Trichinella, parassita molto pericoloso per la salute umana. Sembra che si intraveda la luce alla fine del tunnel e che la PSA stia per essere sconfitta sull’isola, ma guai ad abbassare la guardia, occorre mantenere costante il monitoraggio e l’attenzione.
Da questo “problema” della PSA emerge chiaramente come nei fatti il mondo venatorio sia disponibile a fornire il proprio apporto e, anche se in un primo momento si possa evidenziare qualche malumore, il contributo venga poi elargito con impegno e serietà. Questo sicuramente perché la formazione e le nozioni che vengono illustrate durante i corsi sono delle complete novità per gli astanti, che impiegano un po’ per metabolizzarle e farle definitivamente proprie. Da anni ci occupiamo della formazione dei cacciatori, convinti che possa rappresentare una svolta decisiva, capace di rendere i cacciatori preparati ed artefici, in prima persona, del proprio futuro.
Il 3 settembre 2019, nell’incontro che si è tenuto presso il comune di Siniscola, al quale hanno partecipato, oltre al Presidente EPS Sardegna Giuliano Milana, il direttore Nazionale EPS Marco Franco Franolich, il direttore editoriale della rivista Marco Navarro le autorità locali, i rappresentanti di diverse aziende (ATV, AFV, ZAC, Autogestite ecc.) ed anche cacciatori, tecnici faunistici ecc. è emersa proprio la necessità di attivarsi anche in Sardegna per organizzare corsi di formazione, secondo le direttive nazionali ISPRA, proprio per contribuire alla crescita e alla consapevolezza del cacciatore. In tale direzione sia attraverso la collaborazione diretta con il comune di Siniscola, sia richiedendo un incontro in regione, è stato già stilato un programma di possibile proposta formativa che attende solo di avere un calendario (> Alleghiamo elenco corsi <)