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San Fiorano, una riserva di caccia nel cuore delle incantevoli e vocate colline Marchigiane.
Se ami la caccia vagante con i cani da caccia questo è il tuo paradiso. Qui troverai pernici, fagiani e starne ambientate nelle dolci colline di Cagli. Ad un’altezza di 600 metri sul livello del mare, in una riserva di caccia che si estende per una superficie di circa 2.000 ettari.
Il terreno di caccia è costituito da colline coltivate principalmente ad erba medica, che si alternano a boschi di querce, terreni incolti, laghi, torrenti e fiumi.

Le Marche Caratterizzate dalla presenza dei monti Appennini, che dolcemente degradano lungo vallate parallele fino al mare. La regione si contraddistingue per la rara bellezza che l’ha resa terra di grandi personalità, da Giacomo Leopardi a Raffaello, da Giovan Battista Pergolesi a Gioachino Rossini, da Gaspare Spontini a Padre Matteo Ricci a Federico II, che qui sono nati.
Nelle zone interne sopravvivono borghi antichissimi, insediamenti medievali chiusi tra mura, castelli e rocche che sovrastano le colline.
Il tratto tipico del paesaggio marchigiano è un susseguirsi di morbide colline che come tante onde si rincorrono fino alle coste.

L’ideale per la caccia vagante e con il cane da ferma.

Questo è il luogo perfetto per soggiorni venatori e cacciate ancora autentiche con i tuoi ausiliari o con quelli della riserva.

La selvaggina, nella riserva di caccia di San Fiorano, è naturale con ripopolamento integrativo durante la stagione.

Qui i cani trovano spazio per le loro corse alla ricerca di prede veloci. L’ausiliare resta sempre sotto l’occhio attento del suo padrone che grazie all’ampiezza dei territori e alla loro estesa visibilità, ha l’occasione di osservare il lavoro del suo fedele compagno di caccia.

La riserva dispone di vaste zone dove durante tutto l’anno è consentito l’addestramento cani con sparo. Un’occasione davvero unica per gli appassionati della cinofilia.

Si trova a Cagli e dista solo mezz’ora da Urbino, città dalla storia millenaria dove si respira il Rinascimento, e da Gubbio, una delle più belle città medioevali italiane.

Un cacciatore desideroso di curiosare per le strade e i colli della terra marchigiana, può godere della spettacolare alternanza di colori create dalle varie coltivazioni.  I frutteti e le vaste macchie monocromatiche delle monocolture a cereali si susseguono senza sosta estendosi in questa azienda lungo le pareti inclinate dei colli.
All’alternarsi delle stagioni il cacciatore si trova di fronte ad un paesaggio sempre mutato.

 

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About the author

Marco Navarro

Responsabile editoriale della redazione.
Esperto di comunicazione, web designer, grafico pubblicitario, marketing strategico ed esperto dei nuovi media.

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