La proposta veneta è arrivata l’altra sera a Caprino Veronese durante un incontro con cacciatori, agricoltori, rappresentanti istituzionali e tecnici del Veneto. «La sperimentazione nel comprensorio del Garda-Baldo – ha detto Giuseppe Pan – potrebbe partire per un anno già da quest’inverno, consentendo la caccia al cinghiale da novembre a gennaio, sabato e domenica compresi».
Resta ora da capire come potrà essere portato avanti un disegno del genere in un territorio complesso e sostanzialmente omogeneo (nonostante appartenga a due province diverse), e che proprio sulla base di questa sua unitarietà si era candidato a diventare patrimonio Unesco. «So che il problema è molto sentito – ammette Quinto Canali, assessore comunale a Brentonico e tra i promotori della candidatura – anche perché gli animali stanno salento a quote sempre più elevate e stanno rovinando prati e campagne. Quando ci incontriamo tra rappresentanti dei comuni del Baldo, questo è un tema che emerge sempre più spesso».
Quello che insomma era già possibile in Lessinia (dove è concesso un prelievo contingentato di 800 capi l’anno) in via «sperimentale» dal 2010, ora potrà comprendere anche la montagna che si affaccia sul Garda. Resta inteso che dovrà essere rispettato un piano regionale di controllo del cinghiale approvato ancora nel 2017 su tutta la regione Veneto, compresi parchi e aree protette.
Dal Veneto via libera alla Caccia al cinghiale
