Vietare la caccia in braccata in determinate zone è estremamente irrispettoso sia per gli agricoltori, i quali vedranno ancor più a rischio i loro raccolti e sia per gli appassionati di caccia, ai quali si negherà la possibilità di svolgere una vera e propria passione. Il Ministero continua a proseguire su una linea ultra–conservativa per la specie evitando di imboccare la strada della gestione. Ora la parola passa alle Regioni e la discussione, viste le posizioni in campo, non potrà fare a meno di essere condizionata dalla forte contrapposizione registrata all’interno della maggioranza del governo giallo-verde. Non è infatti un mistero lo scontro tra 5 Stelle e Lega, e sarà altrettanto importante capire come nelle Regioni e in Parlamento si muoveranno le forze di opposizione su questa delicata vicenda». Nel recente convegno promosso a Roma da Ispra Hanno sicuramente avuto la meglio tutte le posizioni proibizionistiche rispetto a quella parte del mondo scientifico ed istituzionale che sulla scorta dei dati e delle esperienze maturate anche in altri paesi europei, ponevano l’esigenza di un cambio di passo, introducendo la possibilità di attivare azioni per garantire le attività di gestione e di controllo della specie.
Il Piano Lupo, va contro il controllo della specie Cinghiale
